Oggi riffletto su una virtù assai rara ai giorni nostri, ossia l’esercizio della calma. Esercitare la calma significa che quando tutto intorno a te sembra crollare, tu rimani capace di rimanere calmo, raccogli le poche idee chiare rimaste e ti fai forza; così facendo non ti butti alla prima decisione presa d’impulso ma rimandi ogni genere d’intervento in un momento successivo, quando si è riusciti a recuperare la naturale lucidità.
Di contro il farsi prendere dal panico è il limite dei deboli, di coloro che non riescono a mantenere i nervi saldi in situazioni di particolare tensione e per riflesso condizionato si buttano nella prima decisione improvvisata.
Quante volte ci sarà capitato di essere stati in una situazione che avrebbe richiesto la calma, e quante volte nostro malgrado non siamo riusciti a conservarla. In questo campo l’esperienza insegna, quello che non riusciamo a controllare oggi , saremo forse in grado di controllarlo domani.
Perchè essere sinceri? La necessità dell’essere sinceri è il bisogno di dichiararsi, è il bisogno di dire la verità. Può succedere in questo contesto che gioca sul filo dell’imprevisto, che il ricevente di detta comunicazione entri, in uno stato di disagio, di disappunto; forse questo stato di cose può provocare un momentaneo sconvolgimento, un senso di inadeguatezza o di disorientazione; non è facile gestire alcune situazioni, occorre rifletterci e maturarle.
Potremmo dire che occorre dormirci sopra…ma poi bisogna prendere una decisione in merito, più che una decisione bisogna capire da che parte si vuole stare, capire quale posizione assumere, e questo processo di maturazione richiede i suoi tempi, i suoi spazi, le sue occasioni. Non è facile capire, per capire occorre sapere, per sapere occorre indagare, per indagare occorre esporsi, per esporsi occorre mettere da parte il proprio orgoglio, per sapere metter da parte il proprio orgoglio occorre essere sinceri, per essere sinceri occorre essere calmi. Ecco che ritorna l’esercizio della calma.
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